NO, NON ERA COME GLI ALTRI.

NO, NON ERA COME GLI ALTRI.

 

Ciò che si è scritto  di don GIOVANNI in alcuni articoli di giornale:

 NO, non era come gli altri” le sue giornate? Erano tutte uguali, tutte trascorse ad aiutare il prossimo,” dalla mattina  presto alla sera tardi”
Chi lo conosceva bene, don Giovanni, lo sa.
E non ha nessun timore a dirlo” Aveva la capacità di capire le persone. Non so come spiegarlo, ma sapeva togliere l’angoscia, era in grado di ridare serenità”.
No, a sentire chi lo conosceva bene, don Giovanni non era un grande oratore, ma le parole le sapeva usare molto bene, eccome.
“Esorcizzava il male. Ecco in questo senso si potrebbe dire che era un esorcista non autorizzato. Si potrebbe fare mille esempi.
Come quella madre che andò da lui perchè il figlio non la voleva più vedere, e quando uscì un attimo dopo, quello stesso figlio le telefonò e tutto tornò come prima”.
Non un parroco “normale”, quindi.
Gli altri sacerdoti sono attaccati anche alle cose materiali, lui no.
Non aveva una lira, se capitava aiutava anche economicamente le persone che si rivolgevano a lui.
Voglio dire che viveva veramente secondo il Vangelo. Sono pochi i sacerdoti così”
E le sue giornate erano sempre uguali, tutte trascorse a ricevere persone che contavano su di lui come l’ ultima ancora di salvezza.
Fino all’ultimo.” Quando c’era un problema si andava da lui.E c’era sempre la fila, a qualsiasi ora, dalla mattina alla sera.
Però ne valeva davvero la pena.
Le sue parole ti rimanevano dentro, e poi non le scordavi più”
Quanto ci manca!!

 

           L’ARENA  IL GIORNALE DI VERONA


Sabato 28 Febbraio 2009
TORRI. Cerimonia dalle 17 in chiesa a Pai Oggi il ricordo del parroco don Andreoli Un’associazione chiede la sua beatificazione Un nuovo libretto con le omelie e la ricerca di ulteriori testimonianze per iniziare la causa di beatificazione in Vaticano. È questo il modo in cui la neonata associazione culturale amici di don Giovanni Andreoli intende celebrare, oggi pomeriggio alle 17 a Pai, il sesto anniversario della scomparsa dell’anziano parroco. Don Giovanni era stato pastore delle anime di Pai dal 1978 al 2003, cioè fino alla sua morte. Ma l’anziano prete era conosciuto molto oltre i confini comunali, tanto che erano centinaia le persone che accorrevano nella frazione a nord di Torri, anche da altre regioni d’Italia, per ascoltarne le omelie e per chiedere suggerimenti e consigli di carattere personale. Il parroco non aveva orari ed era sempre disponibile a mettersi in ascolto dei guai di tutti, distribuendo semplici e sagge parole. «Di recente», ha illustrato Giorgio Bertelli, membro del consiglio pastorale e presidente della Amici di don Giovanni Andreoli, «abbiamo preparato un libretto con stralci di omelie e discorsi fatti dal nostro indimenticato pastore durante gli anni e, a chi lo richiederà, ne daremo copia, a margine della presentazione ufficiale che faremo. È un modo per riflettere ed applicare quanto di buono ci aveva insegnato, dandoci sempre l’esempio materiale, non solo con le parole». Negli anni scorsi, grazie all’aiuto del giornalista Angelo Peretti che ne aveva curato la redazione, i parrocchiani di Pai avevano stampato centinaia di copie di un primo libretto con stralci di omelie. Il volumetto era andato a ruba anche nella seconda ristampa, tanto da divenire introvabile. In poche settimane, alla nuova associazione che ricorda don Giovanni ha aderito già un centinaio di persone. Un fatto che, se paragonato ai duecento residenti di Pai, dà l’idea numerica di quanto l’anziano prete fosse apprezzato. «Quello che più ci interessa però», ha concluso Bertelli, «è riuscire a raccogliere il maggior numero di testimonianze per iniziare, in Vaticano, la causa di beatificazione del nostro sacerdote. È forse davvero questo il modo migliore che abbiamo per ricordarlo e per rendergli grazie di tutto quanto ha fatto per noi, sacrificandosi senza risparmio anche quando era molto ammalato». Don Giovanni, grazie alla stima di cui godeva, era riuscito a trovare il denaro necessario a restaurare totalmente la chiesetta di San Marco, la stessa in cui oggi si celebrerà il sesto anniversario della morte e che lui molto amava. Sulla porta d’ingresso dell’edificio, tuttora campeggia una frase che don Giovanni amava ripetere ai suoi parrocchiani assieme a quel paterno «volìve bèn» che aveva spesso sulle labbra. La frase dice: «Qui si entra per amare Dio e si esce per amare il prossimo». Oggi l’aforisma fa da titolo al libretto con le omelie e i discorsi del don. Dopo la cerimonia, alle 18, il parroco di Torri e di Pai, monsignor Giuseppe Cacciatori, assieme al vicario foraneo, don Giuseppe Marchi, al rettore del Santuario della Madonna della Corona, monsignor Piergiorgio Formenti, e al già vescovo di Verona, Andrea Veggio, concelebrerà la messa solenne. Nei pressi della chiesa, due anni fa, per iniziativa di una famiglia di Villafranca che ne aveva fatto dono, era stata posata una bellissima statua in bronzo da 150 chilogrammi, forgiata dall’artista milanese Fabio Pozzi, ad immagine di don Giovanni. G.M.

5 pensieri riguardo “NO, NON ERA COME GLI ALTRI.

  1. Don Giovanni quanto ci manchi !
    Ricorderò sempre l’ultima volta che ci siamo visti! Impossibile dimenticarla. Sembrava lo sapessi che non ci saremo più rivisti e hai voluto lasciarci il tuo messaggio finale. Stranamente appena entrati non hai nemmeno salutato, ma fatto il segno della croce , iniziando a confessare me e mia moglie senza che proferissimo parola. Con incredulità elencavi i nostri peccati. Poi guardando in alto hai chiuso gli occhi dicendoci:- guardate che io non son morto o nell’alto dei cieli. Ma vivo qui in mezzo a voi-“ sbalorditi sei passato nei pensieri del nostro cuore, sapendo che cercavamo un figlio da anni – “ un figlio lo avrete! E lo chiamerete come me. Andrà a fare il prete ma speriamo non un prete come me” – poi guardando mia moglie – “ un giorno pregheró io per la tua salute” Ecco carissimo don Giovanni! Giovanni è arrivato e la dott.ssa che lo ha fatto nascere è la
    Stessa che in tempo ha diagnosticato un cancro a mia moglie. Superato! A proposito il nome Giovanni lo abbiamo dato perché il nome dei nostri genitori e nonno. Poi lo abbiamo capito! È ora un ragazzo speciale! TU SAPEVI GIÀ TUTTO!!!! Ora aspetto sicuro con Fede enorme, che un giorno mi dica che il Signore lo ha chiamato. Detto da te, è l’unica certezza che ho in vita! Prendilo con te e continua a proteggerlo. Prega per noi perché a volte la vita bastona; ma tu ci ripetevi “ricordive sempre! Quel che conta costa!” SEI SEMPRE CON NOI! IMPOSSIBILE DIMENTICARTI ! Dio Padre ti ha mandato a noi come dono speciale per manifestarsi con il
    Suo amore! Grazie 🙏🏼

  2. Ho avuto il privilegio di conoscere Don Giovanni e ho provato l’emozione di sentirmi abbracciata e amata da Dio.
    Anima intrisa di Amore, continua a proteggermi. Grazie. ♥️

  3. Ci sono momenti in cui sono ancora lì, sotto il sole, su quella terrazza. Già stare fuori era mezzo paradiso. Sapere che poi sarei entrata in studio e la Grazia di Dio avrebbe accolto me e ogni altra persona che gli angeli facevano arrivare fino a Pai…..

  4. Io posso dire con assoluta certezza che don Giovanni mi ha cambiato la vita e che da quando l’ho conosciuto 22 anni fa non mi sono mai più sentita sola lui aveva il dono di ascoltare le parole non dette che scaturivano direttamente dal cuore andare da lui era un privilegio che solo nel corso degli anni a venire ho capito mi avrebbe accompagnato per il resto della vita .DA quella notte di 22 anni fa che disperata stavo pensando di farla finita quando il telefono ha squillato e dall’altra parte don Giovanni con la sua amorevole voce mi disse ” allora eto finiio de pensar mal?come ghondi da dirtelo che non tè si pi sola mi te voi ben “quelle parole mi hanno accompagnata sempre come una certezza ,il giorno che è morto io ero a 700 hm da casa ad una riunione di lavoro e sono stata malissimo sentivo che stava accadendo qualcosa di terribile a qualcuno che amavo poche volte nella vita ho sentito un dolore cosi forte nel petto tutte associate alle morti dei miei cari ma mai così forte solo al mio rientro ho saputo che il mio angelo era volato in celo ,ho sofferto tantissimo e altrettanto ne sentivo la mancanza e anche se volevo credere con tutte le mie forze che in realtà mi era ancora accanto il dubbio mi provocava quel senso di vuoto incolmabile che penso tanti di voi abbiano provato con la sua partenza fino a una notte in cui l’ho sognato ed era venuto a dirmi che mio figlio avrebbe avuto un incidente rivelandomi esattamente il posto il giorno e l’ora in cui sarebbe accaduto e dicendomi che non sarei riuscita ad evitarlo ma di non preoccuparmi che non si sarebbe fatto niente di grave perché ci avrebbe pensato lui .ho tentato in tutti i modi di convincere mio figlio a non passare per quella strada a quell’ora inutilmente ,lui è passato lì esattamente a quell’ora e una macchina l’ha preso in pieno insieme al suo motorino facendogli fare un volo che gli sarebbe potuto costare la vita ,ha riportato invece solo una frattura senza conseguenze tra l’altro al un piede e una slogatura all’altro che l’hanno costretto a mettersi tranquillo per un po .quante volte quando era fra noi gli ripeteva “sta chieto “da allora ogni qualvolta qualcosa non và nella mia vita so di non essere sola so che lui c’è e non mi basta di sicuro questa vita per rendere grazie a lui e a Dio di avermi fatto fare un percorso con lui ,prima o poi sicuramente lo faranno Santo ma per me lo è sempre stato “te voi bén don Giovanni tanto tanto ”
    Silvana

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